Corpo e Preghiera la Via del T’ai Chi Ch’uan

Biografia dell’Autore

Autori Vari

Ignazio Cuturello è maestro di Karate e Kung Fu, fu allievo dei maestri Roberto Fassi, Toshio Tamano, Chang Dsu Yao. Campione italiano di karate (1969 e 1970), insegna in Italia e all’estero.

Roberto Fassi (1935-2014) maestro di karate, Kobudu e Kung Fu, fu allievo dei maestri Hiroshi Shirai, Toshio Tamano, Chang Dsu Yao. Campione italiano di Kung Fu (1980).

Davide Magni, è un teologo specializzato in spiritualità comparate e buddhismo, è membro della Compagnia di Gesù. Ha diretto corsi di meditazione e preghiera attraverso pratiche corporee assieme al maestro Roberto Fassi di cui è stato allievo come del maestro Ignazio Cuturello. Attualmente Direttore della scuola di Meditazione Sardegna

Francesco Tomatis è professore ordinario in filosofia teoretica all’Università degli Studi di Salerno e istruttore di Kung Fu, è stato allievo dei maestri Ignazio Cuturello, Roberto Fassi e di Sergio Volpiano

Autori: Roberto Fassi – Ignazio Cuturello- Davide Magni – Francesco Tomatis

Titolo: Corpo e Preghiera la Via del T’ai Chi Ch’uan

Casa Editrice: Città Nuova

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 256

Descrizione

È sempre più diffusa in Italia la pratica del T’ai Chi Ch’üan. Si tratta di una raffinata arte marziale cinese che ha come scopo la meditazione e la preghiera di congiungimento fra terra e cielo attraverso il corpo dell’uomo.

Con una ricca documentazione fotografica, il volume tratteggia la storia e i significati del T’ai Chi Ch’üan. Un saggio teologico-antropologico mette a confronto, in chiave interreligiosa, la spiritualità taoista con buddhismo e cristianesimo, sul tema del rapporto fra corpo e preghiera.

Uno scavo filosofico di alcuni classici del pensiero cinese ne approfondisce i presupposti metafisici. Un ampio glossario cinese-italiano e una ricca bibliografia completano il volume.

Estratto da Cap. III “Il corpo nella preghiera: itinerari fra cristianesimo, buddhismo, taoismo” di Davide Magni

Conclusione: il mistero della presenza pag 150

La cura della vita interiore, al suo inizio e alla sua fine, è ripensarsi, risentirsi, rivedersi, riascoltarsi. E’ riscoprirsi sempre in cammino.

Un cammino nel quale non si è mai da soli ma inter-relazionati con tutto il creato. L’armonia di se stessi avviene solo nell’armonia di tutti e di ciascuno in particolare.

La consapevolezza di questa comunione nella quale si è inseriti, stimola la corresponsabilità a fare della propria vita l’occasione a prendersi cura dell’altrui cammino. Il raggiungimento massimo della sapienza è la corresponsabilità reciproca