Il miracolo più grande è che quella tranquilla vastità che consente all’Universo di esistere non è soltanto là fuori nello spazio, è anche dentro di noi. Quando siamo completamente e totalmente presenti, la incontriamo come spazio tranquillo interiore dell’assenza della mente. Mentre lo spazio è il regno tranquillo e infinitamente profondo dell’assenza della mente, l’equivalente interiore del tempo è la presenza, la consapevolezza dell’adesso eterno. Tra di loro non vi è distinzione.

Quindi, lo scopo ultimo sta nel trascendere il mondo. Così come noi non saremmo consapevoli dello spazio, se non vi fossero oggetti nello spazio, il mondo è necessario per la manifestazione del “non manifestato”. È attraverso il mondo e attraverso noi che il “non manifestato” conosce se stesso. Perciò noi siamo qui per consentire al divino scopo dell’Universo di manifestarsi. Ecco quindi quanto siamo importanti! Siamo stati creati non da Dio, ma perché Dio esistesse!

 (da “Benattia” Senso della vita, senso della malattia e processo di autoguarigione di Francesco Oliviero) 

Una sola parola: CONSAPEVOLEZZA!
Un caro saluto!