La maggior parte di noi giunge solo in rari momenti alla piena coscienza del fatto che non abbiamo assaporato il compimento dell’esistenza, che la nostra vita non è partecipe dell’esistenza autentica, compiuta, che è vissuta, per così dire, ai margini dell’esistenza autentica.

Eppure non cessiamo mai di avvertire la mancanza: ci sforziamo sempre, in un modo o nell’altro, di trovare, da qualche parte, quello che ci manca.

Da qualche parte, in una zona qualsiasi del mondo o dello spirito, ovunque tranne che là dove siamo, là dove siamo stati posti: ma è proprio là, e da nessun’altra parte, che si trova il tesoro.

Nell’ambiente che avverto come il mio ambiente naturale, nella situazione che mi e toccata in sorte, in quello che mi capita giorno dopo giorno, in quello che la vita quotidiana mi richiede: proprio in questo risiede il mio compito essenziale, lì si trova il compimento dell’esistenza messo alla mia portata.

È qui, nel luogo preciso in cui ci troviamo, che si tratta di far risplendere la luce della vita divina nascosta.

(da Il cammino dell’uomo di Martin Buber)