Oggi, la nostra proposta di esperienza di Cura della vita interiore, riguarda uno stile diverso di vivere, di agire e di operare, uno stile diverso di Essere.

Ci spostiamo un po’ tra il Bacino del Mediterraneo, il Sub Continente Indiano e ancora nell’Estremo Oriente – Cina, prendendo in prestito suggestioni e suggerimenti.

Partiamo dall’esperienza Mediterranea, l’esperienza Greca, dove c’è un termine, divenuto poi consueto nei primi secoli dell’Era Cristiana, “Anacoreta”, che deriva dall’idea di ritirarsi ed è spesso tradotto con scioperare.

L’Anacoreta è uno che sciopera.

Scioperare non vuol dire non fare nulla, vuol dire dedicarsi a un altro operare, è agire, fare in maniera differente, in maniera diversa, alternativa, nuova, che necessita un cambiare stile, un cambiare il modo di stare in relazione.

Il modo di Essere Anacoreta, vuole condurre all’esperienza della Quiete, il termine in greco e poi abbastanza diffuso anche in italiano, Esicasmo, “Esichia” quiete, tranquillità, pace che inizia dal corpo, da ciò che più immediatamente viviamo, percepiamo, per allargarsi o approfondirsi , o espandersi nell’interiorità, nell’anima.

E’ un distaccarsi dal mondo, ma non un uscire dal mondo, ma stare nel mondo con un atteggiamento diverso.

L’atteggiamento della Solitudine e del Silenzio.

Allora, Silenzio è il termine che ci accompagna, che ci guida.

Molti di voi ricorderanno, quando nel 2018 abbiamo celebrato i 35 anni dell’esperienza iniziata da Padre Piras nel 1983 e abbiamo scelto, come titolo di quella esperienza di celebrazione “la Luce del Silenzio”, perché è questa luminosa quiete che dà senso e gusto alla nostra quotidianità.

Se ci spostiamo nell’Estremo Oriente troviamo un’espressione classica : “Wei Wu Wei” ovvero “Agire Senza Agire”, che non è un non fare, ma un fare in maniera differente, quel fare che richiede Maestria,

Pratica, Esercizio Continuo, e che richiede quello che se tornassimo in Grecia, si chiamerebbe “Ascesi” ovvero addestramento costante, attivo. Allora l’Agire senza forma è la modalità di Agire di chi è capace di superare il proprio Egocentrismo.

Questo è il punto di arrivo e anche di partenza di uno stile diverso, di uno stile differente di stare nel mondo.
Ci lasciano aiutare nel nostro itinerario da un’autrice, una studiosa, tra le più importanti indologhe italiane,la professoressa Marilia Albanese e ci lasciamo accompagnare da un libretto “Tacita-mente” di cui è Autrice e dal quale prendiamo alcuni passaggi, che ci aiutano in questo itinerario.

Marilia Albanese, come Indologa e Insegnante di Yoga in questo libretto tra le varie cose, parla dello Yoga come itinerario di cura dell’interiorità, che ci aiuta nella sua pratica a emergere nella nostra pienezza ed essere capaci di agire diversamente e nello Yoga si parla di Comportamenti verso gli altri e l’ambiente e di Comportamenti verso se stessi.

Troviamo i primi due Yama e Niyama, nel percorso degli otto petali dello Yoga Sūtra di Patañjali.

Gli Yama e Nyiama riguardano il comportamento sociale, e il nostro modo di vita, il modo in cui interagiamo con gli altri e con l’ambiente, il modo con cui affrontiamo I problemi.

In pratica, Marilia Albanese in questo libretto che è un manuale di pratica, propone degli esercizi, perché appunto l’Esichia è il frutto, il risultato della pratica.

Così scrive Marilia Albanese:
“Se si osserva quello che si dice in capo a una giornata, ci si rende conto, come spesso si tratta di banalità, di pettegolezzi, noiosi racconti autobiografici ed esternazioni vuote o roboanti.

L’osservazione delle proprie modalità di Comunicazione, può condurre anche a scoprire, quanto spesso si interrompano gli altri o si finiscano i discorsi al loro posto.”

Cosa propone Maurilia Albanese:

“Ci si può almeno impegnare, almeno una volta al giorno, in uno dei seguenti esercizi:

– Considerare quello che si sta per dire e rilevato che si tratta di frasi futili, ridondanti o inutili decidere di non pronunciarle”

Compreso questo esercizio, questo è il secondo:

“ Evitare di intromettersi nel discorso altrui, accaparrandosi la parola con il solito
“Anch’io, è capitato anche a me” per riportare l’Attenzione su di sé.”

Per concludere, soffermiamoci ora, in un pensiero di Raimon Panikkar (La Dimora della
Salvezza) che Maria Albanese cita nel suo libretto:

Ogni silenzio è gravido di
parole che verranno partorite
a tempo debito.
Ogni autentica parola è
piena di silenzio,
che dà vita
alla parola stessa