La proposta di oggi è presa da un testo, che fa parte dei libri frequentati dalla Scuola di Meditazione, dal titolo in giapponese “Wa” che significa Armonia di Laura Imai Messina.
In maniera particolare, ti propongo una pratica, uno stile di vita, un atteggiamento concreto, pratico, che prende il nome giapponese di Kintsugi, cioè riempire d’oro le ferite.
Così ci propone Laura Imai Messina nel suo testo: “Esiste in Giappone un’arte, che fa dell’errore un’opportunità, della fine un’inizio. Dell’irreparabile, bellezza. È kintsugi: l’oro in giapponese Kin, che si fa colare, nelle saldature di un oggetto di ceramica che ha subito un qualche incidente.
È una ciotola che cade, si frantuma e mostra la natura fragile e parziale delle cose, che spiega in verità che il mondo sia fatto di pezzi, grandi o piccoli, e come stia a noi ricompattarli nel modo più indolore.
Riempire d’oro le ferite, farne pezzi unici, fregiarsi di ciò che ci distingue; e ancora accettare le rughe su un volto ovvero – dagli squarci che si aprono naturalmente nella vita si riescono a vedere cose fino ad allora nascoste – scriveva la scrittrice e religiosa Watanabe Kazuko (1927/2016).
Cadere è parte del viaggio, fa parte del camminare. Aver dimenticato come è accaduto che siamo diventati grandi, come è successo che abbiamo imparato a camminare, non significa che non sia accaduto veramente, e che ogni risultato che abbiamo ottenuto, non abbia richiesto tempo e molti sbagli prima di riuscire.
Basta ascoltare la storia di un adulto che sia sopravvissuto a un’adolescenza burrascosa, a grandi mancanze familiari, a tragedie collettive e che sia riuscito tuttavia a riempire d’oro le ferite, tanto che quelle cicatrici, ora brillano fino ad abbagliare, diventando negli anni la sua parte migliore.
La filosofia che sta dietro al Kintsugi insegna come l’irreparabile non esista e come ci sia invece compensazione anche per ciò che crediamo incompensabile. Funge da ispirazione per acquisire ulteriore disinvoltura, per camminare a testa alta, per procedere sicuri, da oggi in poi, sulla via di ogni fallimento che di sicuro arriverà”.